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James G.Frazer - Il Ramo d'Oro (Size: 16.25 MB)
DescriptionJames George Frazer IL RAMO D'ORO Autore: James George Frazer Titolo:Il Ramo d'Oro (The Golden Bough) Lingua: Italiano Genere:Mitologia - Antropologia Editore:Boringhieri ed.1973 Anno Pubblicazione 1922 Dimensioni Pack:16,2 Mb Formati: - - - - Longior undecimi nobis decimique libelli Artatus labor est et breve rasit opus. Plura legarti vacui. [II testo prolisso del mio undecimo E del mio decimo libro l'ho accorciato E una silloge breve ne ho curato. Il di più è lettura da poltroni.] MARZIALE, X I I . 4 Scopo iniziale di questo libro fu di spiegare le misteriose leggi che regolavano la successione dei sacerdoti di Diana ad Aricia. Quando, più di trent'anni fa, mi accinsi per la prima volta a risolvere quel problema, io pensavo che se ne potesse dare brevemente una soluzione; ma presto mi accorsi che per renderla probabile o persino intelligibile era necessario discutere certe questioni più generali, alcune delle quali erano state prima a malapena affrontate. Nelle edizioni successive la discussione di questi soggetti e di altri affini ha occupato sempre più spazio, le ricerche si sono diramate in direzioni sempre più numerose, finché i due volumi dell'opera originale arrivarono a dodici....... Dalla prefazione dell'autore È stato più volte osservato che l'opera svolta dal Frazer nel campo dell'antropologia, dell'etnologia e del folklore si può paragonare a quella che nel campo della storiografia svolse in Italia Ludovico Antonio Muratori. Al Muratori il Frazer si avvicina infatti per straor- dinaria capacità di lavoro, per l'infaticabile alacrità di ricerche, per la ricchezza stessa della sua opera. Con questa differenza, tuttavia: che mentre il campo della indagine muratoriana rimane l'Italia, quello di Frazer è il mondo. E il mondo visto nei suoi aspetti più misteriosi e inquietanti, quali sono appunto le credenze e le superstizioni, alla cui natura si rifanno le istituzioni, i miti, le leggende. Il metodo di indagine di cui il Frazer si serve per internarsi in quel mondo è quello stesso del Tylor: il comparativo. Egli si muove in mezzo a una cultura dominata e impregnata di positivismo. Vi si sente a suo agio...... Dalla Prefazione di Giuseppe Cocchiara JAMES GEORGE FRAZER Sir James George Frazer (Glasgow, 1º gennaio 1854 – Cambridge, 7 maggio 1941) è stato un antropologo e storico delle religioni scozzese. È fondamentale il suo contributo all'antropologia culturale e alla storia delle religioni. James Frazer scrisse Il ramo d'oro, opera monumentale in cui espose la sua teoria sulla magia, intesa come inizio di un complesso percorso che la vede evolversi prima nella religione e poi nella scienza. Definisce la magia come un fenomeno di simpatia tra le cose, capace di instaurare legami per omeopatia, similitudine (come nel caso dei riti vodoo) o contagio (due cose in contatto fra di loro continuano ad avere un influsso l'una sull'altra anche dopo essere state separate). È importante anche la teoria che sviluppa a proposito del dio morente, un tema che Frazer individua all'interno di numerose religioni, a partire dagli studi di Wilhelm Mannhardt, che vede la divinità coinvolta in una vicenda in cui perderà la vita, per poi riacquistarla nuovamente in un momento successivo. Ne sono esempi le vicende mitiche di Osiride, Dioniso, Attis, Adone, Baal, Gesù, etc. Il tema centrale da cui si sviluppa Il ramo d'oro è la vicenda del Rex Nemorensis, sacerdote di Diana nel tempio di Nemi, sopravvivenza di un antico culto all'interno del contesto storico dell'antica Roma. Secondo l'interpretazione di Frazer, egli agisce sulla natura e sulla fertilità per i suoi poteri simpatici (propri della magia simpatica di sopra) e ha un ruolo sociale fondamentale per la comunità che vi circola attorno. Per difenderne l'integrità fisica essa ha stabilito un sistema di tabù finalizzato a proteggerlo, mentre l'integrità spirituale viene garantita dal trasferimento simbolico in un'anima esterna (il ramo d'oro). Al sopraggiungere della decadenza fisica del re mago, non più adatto al suo ruolo sociale, la successione viene determinata dall'uccisione rituale del rex nemorensis da parte di uno sfidante, che lo deve uccidere in duello dopo aver spezzato il ramo del boschetto di Diana. Secondo il giornalista britannico Henry Noel Brailsford, Frazer ha contribuito a formare il pensiero del Novecento, come Karl Marx e Sigmund Freud, oltre che di Charles Darwin, del quale Frazer si considerava discepolo e continuatore. Ma proprio il metodo "darwiniano" applicato alla storia delle religioni gli attirò le critiche di Ludwig Wittgenstein, secondo il quale Frazer: « non è in grado di immaginarsi un sacerdote che in fondo non sia un pastore inglese del nostro tempo, con tutta la sua stupidità e insipidezza » (Ludwig Wittgenstein. Note sul "Ramo d'oro" di Frazer. Milano, Adelphi, 1975, p. 23.) e poco più oltre: « Frazer è molto più selvaggio della maggioranza dei suoi selvaggi, perché questi non potranno essere così distanti dalla comprensione di un fatto spirituale quanto lo è un inglese del ventesimo secolo. Le sue spiegazioni delle usanze primitive sono molto più rozze del senso di quelle usanze stesse » (Wittgenstein, p. 28.) Sharing Widget |