Non ci resta che piangere è un film scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi.
Dettagli
Paese Italia
Anno 1985
Durata 107 min - 125 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere commedia
Regia Massimo Troisi, Roberto Benigni
Soggetto Massimo Troisi, Roberto Benigni
Sceneggiatura Massimo Troisi, Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci
Produttore Mauro Berardi, Ettore Rosboch
Fotografia Giuseppe Rotunno
Montaggio Nino Baragli
Musiche Pino Donaggio
Scenografia Francesco Frigeri
Interpreti e personaggi
Massimo Troisi: Mario
Roberto Benigni: Saverio
Amanda Sandrelli: Pia
Paolo Bonacelli: Leonardo da Vinci
Iris Peynado: Astriaha
Carlo Monni: Vitellozzo
Lidia Venturini: Parisina
Nicola Morelli: Ugolone
Elisabetta Pozzi
Trama
Campagna toscana, estate 1984. Il bidello Mario (Massimo Troisi) e l'insegnante Saverio (Roberto Benigni) sono fermi ad un passaggio a livello, in attesa che il treno passi. I due sono amici e si confidano a vicenda. Saverio tra l'altro è preoccupato per sua sorella Gabriella. L'attesa si protrae e decidono di percorrere una stradina tra i campi. Dopo un po' restano in panne con l'auto in mezzo alla campagna. Si fa sera, piove. I due passano la notte in una locanda. Trovano posto in una stanza che ospita già un'altra persona.
La mattina dopo li attende una sorpresa: appena svegli vedono l'uomo con cui avevano diviso la camera che fa la pipì dalla finestra del primo piano. Le risate vengono subito troncate dal sibilo di una lancia che uccide l'uomo che stava urinando. Mario e Saverio si precipitano al piano terra e trovano altre persone, vestite in modo molto strano. Increduli, scoprono di trovarsi nel passato ("nel 1400 quasi 1500") che poi scoprono essere il 1492, nei pressi di un paesino toscano chiamato Frittole. Nonostante alcuni tentativi razionali di tornare ai tempi moderni soltanto con la forza del pensiero, si rassegnano giocoforza ad ambientarsi, e trovano ospitalità da Vitellozzo (Carlo Monni), il fratello dell'uomo ucciso. Saverio sembra subito a suo agio, mentre Mario non vuole saperne di ambientarsi e vuole tornare nel proprio secolo. Vitellozzo viene messo in prigione e i due decidono di aiutarne la madre (Parisina): lavorano nella macelleria di famiglia e cercano di liberare Vitellozzo scrivendo una lettera a Savonarola.
Mario intanto conosce e conquista il cuore di Pia , la ragazza più ricca del paese. Saverio non nasconde una certa gelosia: la stessa Parisina non ha attenzioni che per il suo amico. Intanto, il suo ardore politico-intellettuale lo spinge a mettersi in viaggio per la Spagna, a Palos al fine di fermare il viaggio di Cristoforo Colombo verso la scoperta dell'America, e coinvolge Mario nell'impresa. A un certo punto durante il viaggio incontrano una bella amazzone, Astriaha, che colpisce il loro carro con una freccia, e che il giorno dopo li insegue.
Curiosità
Di questo film fu scritto anche un libro omonimo che racconta le vicende molto similarmente al film. Una delle differenze è nel finale: Saverio riuscirà a trovare il modo di tornare nel presente percorrendo al contrario la strada fatta in auto all'inizio.
Benigni e Troisi chiesero un po' di tempo per stendere il copione; decisero di ritirarsi a Cortina d'Ampezzo, a spese della produzione. Dopo un mese i due, non avendo trovato ancora lo spunto giusto, chiesero di trascorrere un certo periodo al mare; non ancora pronti, andarono per un certo periodo in Val d'Orcia. Alla fine si presentarono con due appunti: ci perdiamo nel medioevo, andiamo a fermare Cristoforo Colombo.
I due comici, a metà film, avevano girato talmente tanto materiale superfluo che furono costretti a cancellare alcuni episodi, come ad esempio quello che avrebbe dovuto far indossare all'amico comune Marco Messeri i panni di Savonarola.
La locomotiva che appare nel finale è uno degli ultimi tre esemplari conservati funzionanti delle locomotive del Gruppo 400 delle Ferrovie Calabro Lucane.
Benigni e Troisi in un'intervista hanno dichiarato che la celeberrima scena in cui passano la dogana è stata girata più e più volte perché non riuscivano a restare seri. Addirittura la coppia ha dovuto rinunciare a girare tale scena come da copione ed è così rimasta quella che tutti possiamo vedere, con i protagonisti che ridono a crepapelle.
Screenshot a dimensione originale
Analisi audio / video
[ Info sul file ]
Nome: Non ci resta che piangere.avi
Data: 6/07/2011 19:35:48
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[ Info generiche ]
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[ Giudizi sulla qualità ]
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Rapporto generato da AVInaptic (26-05-2007) in data 7 lug 2011, h 09:01:57
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