Quella Vecchia Locanda - Quella Vecchia Locanda (1972) [Flac][TNTVillage]seeders: 17
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Quella Vecchia Locanda - Quella Vecchia Locanda (1972) [Flac][TNTVillage] (Size: 201.74 MB)
Description
Quella Vecchia Locanda - Quella Vecchia Locanda
.: Dati Album :. Gruppo: Quella Vecchia Locanda Titolo: Quella Vecchia Locanda Anno: 1972 Genere: Rock Progressivo Italiano Etichetta: VM 2000 Numero di catalogo: VM CD 054 Durata: 34:32.000 (mm:ss.ms) [91 375 200 campioni] Formato: EAC V0.95 (secure mode) | FLAC + CUE + LOG + M3U + ACCURIP + FOO_DR + ARTWORK | 212 MB 01. Prologo 02. Un villaggio, un'illusione 03. Realtà 04. Immagini sfocate 05. Il cieco 06. Dialogo 07. Verso la locanda 08. Sogno, risveglio e... .: Credits :. Bass, Audio Generator [Generatori di frequenza]: Romualdo Coletta Design, Photography by: Armando Mancini, Giancarlo Impiglia Drums, Percussion: Patrick Traina Electric Guitar, Acoustic Guitar, Twelve-String Guitar, Vocals: Raimondo Maria Cocco Engineer: Aldo Amici, Mimmo Panzeri Lead Vocals, Flute, Flute [Ottavino]: Giorgio Giorgi Piano, Organ, Mellotron, Synthesizer [Moog], Spinet [Electric], Vocals: Massimo Roselli Producer [Realizzazione discografia]: Gianni Dell'Orso Violin [Classical, Electric]: Donald Lax Written by: Gianni Dell'Orso, Giorgio Giorgi, Massimo Roselli Record company: Vinyl Magic 2000 Records Licensed from: GDM Music srl Distributed by: BTF srl Phonographic copyright (p): BTF srl Copyright ©: GDM Music srl .: Recensione :. Originariamente un quintetto, "Quella vecchia locanda" si forma a Roma nel 1970 e intraprende immediatamente un'intensa attività dal vivo, come ben testimonia il Cd della Mellow Records "Live al Voom Voom", registrato nel 1971 e pubblicato nel 1993. -John's Classic Rock (John Nicolò Martin)La prima timida incisione ufficiale della band, "Io ti amo", risale sempre al 1971 e viene pubblicata sulla compilation "Progressive Voyage" in cui i QVL condividono il resto dei solchi con la Corte dei Miracoli, Il giro strano, gli Zauber e i Dietro noi deserto di Antonio Bartoccetti. Tuttavia, sarà solo grazie all'ingresso in formazione del vulcanico violinista statunitense Donald Lax ed al lusinghiero successo ottenuto al Festival Pop di Villa Pamphili del 1972, che il sestetto potrà registrare il suo primo disco per l'etichetta "Help", la sussidiaria della RCA che stava producendo contemporaneamente anche i Procession. Donald Lax era stato allievo di Alphonse Ghedin, aveva compiuto studi classici a Parigi e a Roma e si inserì nel gruppo importandovi non solo tutto il suo background classico influenzato da Brahms, Corelli, Vivaldi e Bach, ma infondendovi una sferzata d'entusiasmo tale, da ribaltare il timido sound degli esordi in Progressive vero e proprio.Di fatto, il primo album omonimo della band romana fu veramente sintomatico di quel genere e considerato l'anno di uscita, poteva definirsi quantomeno pionieristico: grande affiatamento strumentale, sound robusto e variegato, forte impatto timbrico buona resa acustica e ottimo livello compositivo fanno di questo disco uno dei più solidi e apprezzabili dischi Underground del 1972. La sua atmosfera è prevalentemente un Hard prog dominato sì da grandi sferzate elettriche, ma stemperato da costanti breaks classici e poliritmici affidati al piano e al violino, che conferiscono all'opera un sound del tutto originale. Stupiscono inoltre, non solo la grande fantasia timbrica e strumentale, ma anche il sorprendente equilibrio della scaletta che alterna in armonia atmosfere del tutto contrastanti. Se per esempio, i primi due pezzi ("Prologo", "Un villaggio, un illusione") sono Pop Italiano allo stato puro con tanto di introduzione classica a base e di flauto, violino e chitarre distorte, il terzo brano ("Realtà"), ci riporta agli anni '60 attraverso modulazioni di reale malinconia e bellezza. C'è anche posto per le citazioni psichedeliche in "Immagini Sfocate", mentre "Il cieco" restituisce un variegato tessuto strumentale di stampo rock-fusion degno dei migliori Delirium, ma ancora più acido ed evocativo. Encomiabili in questo senso i raddoppi sul flauto che vanno a sfociare in un riff hard di grande incisività e, sulla stessa falsariga, la granitica "Dialogo" evidenzia più di tutte la potenza della sezione ritmica che lavora incessantemente dietro un lungo assolo di Synth. Quasi al termine, "Verso la locanda" ci accompagna invece in modo esotico verso il finale, riassumendo in cinque minuti tutto il meglio dell'album. Chiudono il disco le evocative ambientazioni di "Sogno, Risveglio e… ", giusto tocco finale "cinematografico" ad un album dai mille risvolti e dalle mille tensioni. Lavoro eccellente e "Progressivo" fino al midollo, "Quella vecchia Locanda" lascia piacevolmente sorpresi per la sua varietà timbrica e per la sua rincorsa senza appello alla complessità compositiva. Ci sono sì delle occasionali citazioni alla PFM o al Prog inglese più canonico (es. in "Verso la locanda"), ma sufficientemente personalizzate per calarsi nel contesto timbrico senza sollevare sospetti. Lascia perplessi la magrezza della voce (che sarà sempre un neo del gruppo), ma di fronte a tanta carne al fuoco si può tranquillamente soprassedere da ulteriori osservazioni. Pur relegato ad una ristretta cerchia di appassionati, "Quella vecchia locanda" otterrà vendite incoraggianti e un buon riscontro di critica: una serie positiva di eventi spezzata però dal collasso finanziario della "Help", che getterà il gruppo in una profonda crisi col conseguente abbandono di Lax e del bassista Colletta. Fortunatamente, i QVL si ricomporranno in fretta, recuperando organicità e temperanza (ma forse anche troppa) nel successivo album "Il tempo della gioia". .: Dati Tecnici :. .: Analisi MasVis 1.2 :. info-hash: FDD44E9F4EDE11796691071BF025CE1DEB05E603 Related Torrents
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