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REAZIONE A CATENA - A BAY OF BLOOD
REMASTERED - ed. RAROVIDEO
è un film del 1971, diretto da Mario Bava.
È uno dei primi slasher movie della storia del cinema e uno dei pochi film di cui Bava si disse abbastanza soddisfatto.
Fu presentato al Festival di Avoriaz, ma in Italia fu distribuito malamente. Agli inizi degli anni ottanta fu programmato dalle TV private e nel 2004 è stato trasmesso dal canale satellitare Sky nella versione integrale.
Il film è noto anche con il titolo Ecologia del delitto (L'antefatto). I titoli di lavorazione erano Odore di carne e Così imparano a fare i cattivi. (Fonte: wikipedia)
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Format: DVD5
Dimension: 4.03 GB
Edition: RAROVIDEO
DVD Release Data: 15/02/2005
Runtime: 01:21:25
Aspect Ratio: 16:9 - 1.85:1
TV system: PAL
Language: Italian (DD 2.0)
Subtitles: English
Menu': YES
Deleted: nothing - FULL
Compression: nothing - 1:1 copy
Booklet: YES (3 pag ITA/ENG)
Extra: Documentario (L' arte Del Delitto - ITA - min.) - Trailer Originale - Biografia e filmografia del regista
Documentary (L' arte Del Delitto - ITA - min.) - Original Trailer - Director's Biography/Filmography
IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0067656/
Original Title: Reazione A Catena
Other Title (AKA): A Bay of Blood [International (uncensored intended title) (English title) / USA]
A Mansão da Morte (Brazil)
Antefatto - Ecologia del delitto [Italy (new title)]
Bahía de sangre (Spain)
Banho de Sangue (Brazil)
Blood Bath (UK)
Bloodbath (UK)
Bloodbath Bay of Death [UK (unauthorized video title)]
Blutrausch des Teufels [West Germany (bootleg title)]
Carnage (undefined)
Chain Reaction [Italy (literal English title)]
Chimidoro no irie (Japan)
E così imparano a fare i cattivi [Italy (working title)]
Ecology of a Crime [International (informal literal title) (English title)]
Im Blutrausch des Satans (West Germany)
Kanli körfez [Turkey (Turkish title)]
La baie sanglante (France)
O Sexo na Sua Forma Mais Violenta (Brazil)
O krikos ton eglimaton [Greece (reissue title)]
Sfagi sto akrogiali tis idonis (Greece)
The Antecedent [USA (informal title)]
The Last House on the Left, Part II [USA (reissue title)]
To spiti me ta alysidota eglimata [Greece (reissue title)]
Twitch of the Death Nerve [USA (new title)]
Country: Italy
Year: 1971
Genre: Horror - Slasher - Splatter - Thriller
Directed By: Mario Bava
Written by: Franco Barberi, Dardano Sacchetti
Screenplay: Mario Bava, Filippo Ottoni, Joseph McLee, Sergio Canevari (non accreditato), Francesco Vanorio (non accreditato)
Produced By: Giuseppe Zaccariello, Fernando Franchi
Photography: Mario Bava
Editing by: Carlo Reali
Music: Stelvio Cipriani
Special Effect: Carlo Rambaldi
Scenography: Sergio Canevari
Clothing: Enrico Sabbatini
Make-up: Giuseppe Ferranti
Claudine Auger: Renata Donati
Luigi Pistilli: Alberto
Laura Betti: Anna Fossati
Claudio Volonté: Simone
Leopoldo Trieste: Paolo Fossati
Isa Miranda: Federica Donati
Chris Avram: Franco Ventura
Anna Maria Rosati: Laura
Brigitte Skay: ragazza che si tuffa
Paola Rubens: ragazza trafitta
Roberto Bonanni: Roberto
Guido Boccaccini: Luca
Giovanni Nuvoletti: conte Filippo Donati
Nicoletta Elmi: figlia di Alberto
Renato Cestiè: figlio di Alberto
Un'anziana contessa possiede un'enorme proprietà che fa gola a un architetto, che progetta di eliminare gli eredi per rilevare l'intera zona con lo scopo di trasformarla in un villaggio. A opporsi al progetto, oltre alla contessa, c'è un entomologo; ma un giorno, la contessa viene trovata assassinata... (Source: movieplayer.it)
An elderly heiress is killed by her husband who wants control of her fortunes. What ensues is an all-out murder spree as relatives and friends attempt to reduce the inheritance playing field, complicated by some teenagers who decide to camp out in a dilapidated building on the estate. (Source: IMDB)
L'omicidio suicidio iniziale, una baia incontaminata, che è il principale motivo per cui tutti si scannano, dei ragazzi che passano il fine settimana proprio li, insomma, un groviglio di fatti e misfatti che nemmeno è riassumibile. Se proprio vogliamo dare un senso all' inesistente trama, potremmo dire: "Una baia dall'inestimabile valore commerciale, la contessa proprietaria, e tutto un gruppo di ‘pescicane' disposti a tutto per divenire i proprietari della verde ed incontaminata proprietà". Ecco, questo è ciò che dovete sapere, tutto il resto viene di conseguenza, ma attenzione, un'allucinata e quasi grottesca conseguenza.
Siamo a cavallo tra il 1970 ed il 1971, Mario Bava, regista e praticamente inventore del film horror come lo intendiamo adesso, dava alla luce questa inquietante creatura: gia con i film precedenti, si era fatto notare per la crudeltà delle scene e certi virtuosismi di regia (non so se avete presente le sue inquadrature, le sue luci, i suoi effetti speciali,...), ma con questa pellicola entra ufficialmente nella leggenda. Il film, un evidente cult, è un condensato di lezioni di cinema, dal quale praticamente tutti i registi horror hanno attinto(Wikipedia ci fa notare, la spudorata somiglianza con "Venerdì 13", del 1980), ma badate bene che lo dico senza cattiveria alcuna.
Gia dalla trama si cominciano a notare elementi che faranno da ossatura per gli horror futuri, ma il merito dell'opera risiede in un'altra caratteristica: la violenza. Si, proprio così, è un film talmente violento ed anarchico, che nel suo essere quasi punk, potrebbe appartenere ad un'altra era cinematografica: non si può dire chi sia la vittima, chi sia l'assassino, il titolo riassume gia tutto, e noi con il titolo siamo gia in grado di sapere la trama e la soluzione del film. Ogni piccola azione di qualsiasi personaggio, innesca consciamente o inconsciamente la reazione omicida di qualche protagonista (altra grande trovata: tutti, nel film, risultano essere nel loro grande o piccolo protagonisti). Ed è così che il film si porta avanti, tra cambi repentini di trama e morti spettacolarmente crude.
Gli omicidi, che alla fine della pellicola risultano essere 13, sono quasi tutti memorabili; tra i migliori si ricordano, quello della ragazza bionda che viene inseguita e sgozzata (notare come dopo essere stata colpita a morte, il corpo ricade sul prato e continua a contorcersi per poi affievolire i movimenti e morire, scene talmente realistiche da sembrare vere) e la scena in cui due innamorati vengono infilzati come spiedini mentre distesi su un letto si coprono di nefanda libidine.
In "Reazione a catena", Bava rinuncia alle sue solite densissime e gotiche atmosfere, per una pellicola dai toni più smorzati e naturali (non per niente il fatto si svolge in mezzo a boschi incontaminati ecc.), quasi a voler lasciare ancor più contrasto tra questi tenui colori, ed il rosso del sangue che come gia detto scorre a fiumi. La recitazione, di livello medio, a causa delle modeste capacità degli attori, viene compensata dal ritmo e dalla dinamicità delle scene: qui è il film a parlare, qui contano più i movimenti e l'azione dei dialoghi(così come nei primi film di Dario Argento, in un certo senso, allievo di Bava).
Con questa pellicola, Mario Bava, inaugura un'altra fase dell'horror, quella più estrema e meno poetica, che in futuro prenderà il nome di splatter. Il regista ancora una volta, si rivela precursore, molto in anticipo sui tempi, e ancora una volta, la sua opera viene saccheggiata in maniera maldestra da molti registi americani (soprattutto negli anni ‘80), che però non avevano il genio dell' artista sanremese.
Bava, con la sua solita umiltà ci scherzava sempre sopra i suo film, ma alla fine il contributo che ha dato al cinema è stato un "mattone" fondamentale per lo svilupparsi e l'ampliarsi di tutto un genere, tanto che se ci si chiede quando il film horror ha cominciato a fare veramente paura, la risposta ricade inevitabilmente sugli esordi dell'artigiano ligure. (Fonte: debaser.it)
PRODUZIONE
Il film è stato girato da Mario Bava in condizioni ideali dal punto di vista produttivo, a differenza di altri suoi film: il produttore della pellicola, Giuseppe Zaccariello, infatti gli diede ampia libertà.
Il soggetto del film, intitolato Così imparano a fare i cattivi, fu scritto da Franco Barberi e Dardano Sacchetti, qui alla sua prima collaborazione con Bava. Sacchetti ha dichiarato di essersi ritirato dal film dopo la prima stesura della sceneggiatura, perché Barberi era stato licenziato, così la sceneggiatura fu scritta da Bava insieme ad altri quattro sceneggiatori.
Il figlio di Bava, Lamberto fu l'aiuto regista del film, e girò la sequenza della morte di Claudio Volonté.
Gli effetti speciali del film sono di Carlo Rambaldi, il creatore di E.T..
RIPRESE
Il film fu girato tra Sabaudia e Latina.
ACCOGLIENZA
Reazione a catena è considerato dalla critica cinematografica uno dei migliori film di Mario Bava, ed ebbe anche buone recensioni alla sua uscita. Per la rivista Amarcord: «È ormai assodato che la serie Venerdì 13 non sarebbe sicurame
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