USCITA CINEMA: 26/09/2013
GENERE: Azione, Drammatico
REGIA: Roland Emmerich
SCENEGGIATURA: James Vanderbilt
ATTORI: Channing Tatum, Maggie Gyllenhaal, Jamie Foxx, James Woods, Richard Jenkins, Jason Clarke, Rachelle Lefevre, Joey King, Lance Reddick, Jake Weber, Garcelle Beauvais
FOTOGRAFIA: Anna Foerster
MONTAGGIO: Adam Wolfe
PRODUZIONE: Iron Horse Entertainment, Mythology Entertainment
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA 2013
DURATA: 131 Min
TRAMA
Durante una visita guidata dentro la Casa Bianca dell'aspirante agente della sicurezza Cale e sua figlia, un gruppo di uomini armati e ben coordinati conquista l'edificio e prende in ostaggio il presidente Sawyer, uccidendo o lasciando scappare tutti gli altri. Tutti tranne Cale, rimasto dentro per recuperare la figlia chiusa in bagno durante l'attacco. In breve Cale diventerà l'unica speranza del governo degli Stati Uniti di salvare il presidente ed evitare che tutta la zona venga rasa al suolo, per impedire il lancio non autorizzato di testate nucleari verso altre potenze.
Solo 3 mesi dopo Attacco al potere (5 per la distribuzione italiana) Hollywood racconta nuovamente di un assedio dentro la Casa Bianca in cui un presidente giovane, un esperto di sicurezza e un bambino/bambina devono difendersi da un gruppo armato e possibilmente scappare, mentre fuori il mondo guarda impotente. Come spesso capita la concomitanza di due film così simili in così poco tempo è frutto di spionaggio industriale negli studios (impossibile dire da chi ai danni di chi) o di un eccessivo circolare delle sceneggiature, tuttavia è anche la più evidente dimostrazione dell'effetto che un quinquennio di amministrazione Obama ha avuto sulla percezione della figura del Presidente.
In particolare Sotto assedio organizza la storia rimandando esplicitamente al presidente in carica e, con molta più determinata follia, ritagliandogli l'inedito ruolo di buddy cop. Per buona parte del film infatti il classico eroe alla sua seconda occasione di Channing Tatum fa coppia con il presidente sui toni dell'action comedy classica, schiena contro schiena a sparare ai criminali che minacciano la libertà. Se dunque l'eroismo del primo cittadino d'America non è certo una novità (e nemmeno il percepirlo come improbabile uomo d'azione), di certo è nuova la vicinanza alle persone, la totale distruzione dell'aura mitica che lo circonda, fino a renderlo un uomo comicamente ridicolo che cerca di sparare con un fucile di cui non conosce il funzionamento.
Il secondo elemento che Sotto assedio dimostra (visto in coppia con Attacco al potere) è la stanchezza di questo tipo di storie, il loro essere fuori dal tempo. A prescindere dal quoziente di intrattenimento che riescono a generare, entrambi appaiono come film provenienti da un'altra era del cinema. In Attacco al potere si recupera la minaccia comunista attraverso la Corea del Nord, in Sotto assedio tutto il comparto visivo rimanda ad un'estetica da anni '90. Il malvagio hacker deviato, genio della matematica contornato da computer blu che mostrano improbabili scritte in una stanza buia illuminata da tagli di luce sembra ripescato da un'epoca in cui dominava una diversa percezione dell'informatica (quella di 007 Goldeneye, per dire), alla stessa maniera del capo della sicurezza con taglio da marine in lutto per il figlio morto in guerra, del grande movente che si scoprirà alla fine o della stessa distruzione della Casa Bianca, classica del cinema sempre e comunque catastrofico di Emmerich, che proviene dal suo stesso Independence day.
Eppure al netto della grande distruzione il film di Emmerich rifiuta le potenzialità di vero e proprio "cinema d'assedio" e cerca sempre di liberare i propri protagonisti anzitempo. Molto dell'azione infatti si svolge all'aperto, nei giardini della Casa Bianca o sui tetti, e poco nei condotti o nelle stanze, spostando il conflitto in grandi spazi per evitare la claustrofobia. La scelta non sembra giovare al film, allontanandolo dalle promesse del trailer e riconducendolo su binari buoni per qualsiasi tipo di trama d'azione.
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