Supreme Commander 2
Data di uscita: 05 marzo 2010
Genere: Strategico
Language: Multi 5 (Deutsch - English - Espanol - Francais - Italiano)
formato: 1 DVD9
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.::.Recensione.::.
Supreme Commander 2 - Robottoni a tutta forza
Di Chris Taylor e dei suoi ragazzacci di Gas Powered Games non si può di certo dire che siano tipi che amano stare con le mani in mano, visto che ancora impegnati a finalizzare e lanciare questo Supreme Commander 2 di cui ci occupiamo oggi, non ci hanno pensato su due volte qualche giorno fa ad annunciare Kings and Castles, nuovo strategico che segnerà l'abbandono (almeno temporaneo) del team di sviluppo al genere fantascientifico per lanciarsi in un mondo fantasy stravolto da una lotta tra tre re.
L'idea del lavoro compiuto da Gas Powered però non si ferma al solo elenco dei progetti di questa squadra, incarnandosi in un seguito a lungo atteso dagli amanti del primo capitolo e degli strategici in generale: dopo aver avuto modo negli scorsi mesi di seguire lo sviluppo di questo gioco, andiamo finalmente a scoprire cosa ci hanno riservato gli sviluppatori.
Il dramma della guerra
Il passaggio del marchio Supreme Commander dai lidi THQ a quelli di Square Enix ha rappresentato una netta svolta dal punto di vista narrativo, rendendo la trama del gioco nella modalità campagna non più un semplice pretesto per trucidare i propri nemici, ma una componente di primo piano che non mancherà di appassionare, pur non brillando particolarmente in originalità. Siamo venticinque anni dopo i fatti raccontati nell'espansione Forged Alliance, con una pace sempre più instabile tra le tre forze UEF, Illuminati e Cibrani, vecchie conoscenze riammodernate per l'occasione. L'equilibrio viene presto rotto dall'assassinio del nuovo Presidente al quale fa seguito una serie di attacchi tra gli schieramenti nemici: al centro delle vicende un protagonista per ognuno di essi, iniziando con un capitano UEF, passando poi a guidare un esercito di Illuminati e concludendo con i Cibrani. Le diciotto missioni sono equamente divise in sei per ognuna delle forze e filano via in modo abbastanza godibile, senza noia e tempi morti ma al contrario alternando gli obiettivi in modo vario e coinvolgente, legando il giocatore anche emotivamente ai tre personaggi principali che a turno guidano la storia.
Le principali critiche fatte da molti al primo capitolo analizzando le sue meccaniche di gioco, riguardarono l'eccessiva grandezza delle mappe realizzate all'epoca combinata alla mole di forze messe sul campo di battaglia. Cosa che in realtà per altrettante persone fu più un pregio che un difetto, visto che garantiva la possibilità di sentirsi al comando di un esercito vero e proprio da guidare correttamente su più fronti per arrivare al successo, offrendo un buon livello di sfida a controbilanciare gli inevitabili momenti di maggior calma.
Comunque sia, anche per GPG questo deve essere stato un punto da rivedere, visto che i vari scenari dove si svolgono le battaglie sono ora decisamente più piccoli rispetto a quelli visti in precedenza, azzerando i tempi morti che caratterizzavano in parte il primo Supreme Commander e calando il giocatore nel vivo dell'azione praticamente da subito. Il risultato è un gameplay nel quale non si ha mai il tempo di annoiarsi, sia per la varietà degli obiettivi, sia per la possibilità di affrontare i nemici scoprendo sempre parti nuove del proprio esercito, come i grandi robot d'assalto o il cannone Noah, una particolare struttura in grado di sparare unità da un punto all'altro della mappa, penetrando dietro le linee nemiche. Nella campagna singola il livello di difficoltà impostato a normale si dimostra un po' troppo semplice per i più esperti, ai quali è dunque consigliato di selezionare direttamente quello massimo per avere una sfida al livello delle loro capacità. Le cose migliorano un po' nella modalità Schermaglia, dove è possibile configurare con qualche parametro extra il comportamento dei nemici controllati dall'intelligenza artificiale, di per sé comunque abbastanza buona per quanto riguarda l'adattamento delle varie unità alle situazioni che si profilano, tranne qualche disdicevole episodio in fase di pathfinding che le porta a bloccarsi letteralmente costringendo il giocatore a guidarle in più mosse per sbrogliare la situazione.
La ricerca è tutto
Mentre massa ed energia continuano a svolgere un ruolo fondamentale per la creazione di strutture e unità, la ricerca è ciò che permette al nostro esercito di specializzarsi in una certa direzione, accumulando man mano che si porta avanti il gioco punti da usare per potenziare una o più parti dello schieramento.
A seconda del tipo di battaglia che stiamo vivendo potrebbe per esempio essere necessario sviluppare una certa abilità per le unità di terra, che sia una maggior potenza di fuoco per quelle già esistenti o la creazione di uno dei temibili robot d'assalto, da sbloccare attraverso un albero di potenziamenti che vanno da una maggiore energia "vitale" alla disponibilità di nuove unità e strutture. I rami in cui è possibile specializzare l'esercito sono terra, mare, aereo e struttura, più una sezione appositamente dedicata alle unità di comando, centro dell'attività nella base insieme agli ingegneri. Ingegneri rispetto ai quali, ad esempio, le ACU offrono una maggior velocità nel completare i compiti assegnati, oltre ad avere a bordo una discreta quantità di fuoco per combattere aerei e mezzi di terra. Lo schema di gioco rientra con qualche dovuta variazione nel classico carta, forbici, sasso al quale siamo abituati dagli strategici, per cui occorre fare molta attenzione a quali unità si mettono contro i vari tipi di avversari.
Questione di zoom
A lungo temuto da molti, il motore di Supreme Commander 2 non è pesante come il suo predecessore, sebbene non raggiunga ancora il livello di scalabilità e fluidità che si poteva sperare, dato che in alcune rare fasi ha dimostrato un po' di incertezza anche sulla configurazione di prova perfino a 1280x1024.
Per quanto riguarda il dettaglio invece l'impressione è che il compromesso scelto sia stato quello di abbassarne un po' il livello, cosa avvertibile più che altro quando si zooma su di una unità in particolare, anche se c'è da dire che ai fini del gioco in sé è decisamente raro che ci si ritrovi a farlo. Le mappe, come dicevamo in precedenza ora più piccole, mostrano un'evidente cura dei particolari apparendo ben fatte e sfruttabili al meglio grazie alla visuale da comando del gioco, che permette di avere al minimo livello di zoom (con un semplice giro della rotella del mouse quindi) un quadro generale delle forze presenti sul campo, rendendo semplice la lettura di tipo e numero di unità dislocate in battaglia. Il sonoro si compone di musiche perfettamente adatte allo scopo per cui sono state create, adattandosi ottimamente alle fasi di gioco più o meno concitate e cambiando di volta in volta; chiudono il quadro degli effetti sonori come tr{spam link removed}one vuole e un doppiaggio in lingua inglese di buona qualità con sottotitoli in italiano, tra i quali ogni tanto è visibile qualche piccolo errore di traduzione di troppo.
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Installazione:
1. Montate o masterizzate il file immagine.
2. Installate il gioco. Quando l'installer vi chiederà la posizione del file .sid, selezionate il driver virtuale su cui avete montanto limmagine.
3. copiate tutto il contenuto della cartella Razor1911 e incollatelo nella directory di installazione del gioco sovrascrivendo quello esistente.
4. Copiate le due cartelle contenute in SC2-Crackfix-Razor1911 e incollatele nella directory di installazione del gioco sovrascrivendo quello esistente.
5. Per cambiare lingua: andate nalla cartella C:ProgrammiSupreme Commander 2gamedata selezionate tutti i file loc_ e cancellateli tutti tranne quello della lingua che vi interessa (nel caso dell'italiano lasciate solo il file loc_IT).
Requisiti Minimi:
Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7
Processore: 2.6 GHz CPU
Memoria: 1 GB RAM (XP), 1,5GB RAM (Vista/7)
Scheda video: 256 MB VRAM DX9 compatibile Pixel Shader 3.0
DirectX: DirectX 9.0c
Disco fisso: 4,5GB di spazio libero
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