Wikiradio 232 - Sergio Spada - Il Cotton Club [Mp3 Ita] [TNTvillage]
Wikiradio
Anno: dal 2011
Genere: Cultura
Durata: LUN - VEN 14.00 - 14.30
Rete: Radio 3
A cura di Federica Barozzi
con Giancarlo Mancini, Clementina Palladini e Lorenzo Pavolini
Le musiche sono scelte dalla redazione di Musicatre
Wikiradio costruisce giorno per giorno una sorta di almanacco di cose notevoli ed utili da sapere per orientarsi nella nostra modernità. Ogni puntata racconta un evento accaduto proprio nel giorno in cui va in onda, intrecciando il passato con il presente, la memoria storica con ciò che oggi essa significa per noi.
Dalla storia all'economia, dal cinema alla scienza, la letteratura, il teatro, le arti visive, la musica, i grandi momenti che hanno segnato un punto di svolta raccontati da esperti, studiosi, critici, con spezzoni di repertorio, sequenze cinematografiche, brani musicali, in un articolato mosaico che vuole restituire agli ascoltatori tutti i significati possibili di un avvenimento.
Il nome ricorda volutamente Wikipedia, infatti il programma auspica di creare una libera enciclopedia di voci narranti.
04-12-2012
SERGIO SPADA
racconta
IL COTTON CLUB
Nel 1920 Jack Johnson, pugile campione dei pesi massimi, aprì il Club Deluxe , all'incrocio tra la 142ª strada e Lenox Avenue ad Harlem. Owney Madden, un noto gangster contrabbandiere di bevande alcoliche, si impadronì del club nel 1923 mentre scontava una pena a Sing Sing e il 4 dicembre 1927 cambiò il nome in Cotton Club.
Gli spettacoli del club riproducevano l'immaginario razzista e discriminatorio dei tempi, spesso dipingendo i neri come dei selvaggi in giungle esotiche o come darkies (schiavi di colore) nelle piantagioni dell'America meridionale. Il club imponeva uno strano requisito riguardo alla carnagione delle ragazze del coro, che dovevano essere "alte, ambrate e fantastiche" (tall, tan and terrific), vale a dire alte almeno 160 cm, con pelle chiara e sotto i ventun anni d'età. Duke Ellington doveva scrivere jungle music per un pubblico di bianchi.
Ciò nonostante il club contribuì al lancio delle carriere di Fletcher Henderson, che dirigeva il primo complesso che suonò lì nel 1923, e di Duke Ellington, la cui orchestra coprì il ruolo di house band dal 1927 al 1931. Il club non solo diede a Ellington fama nazionale attraverso le trasmissioni radio in diretta dal locale, ma lo aiutò a sviluppare il suo repertorio componendo sia pezzi ballabili per lo spettacolo, sia ouverture, stacchi, accompagnamenti, e gli effetti jungle che gli diedero la possibilità di sperimentare con arrangiamenti orchestrali di cui i complessi itineranti raramente potevano disporre. Ellington registrò oltre cento pezzi in questo periodo, mentre costruiva il gruppo che diresse per quasi cinquant'anni. Il club arrivò addirittura a modificare leggermente la sua politica di esclusione del pubblico di colore secondo le richieste di Ellington.
Il gruppo di Cab Calloway portò la propria rivista Brown Sugar al club nel 1930, rimpiazzando il gruppo di Ellington dopo il suo abbandono nel 1931; il complesso di Jimmie Lunceford seguì a quello di Calloway nel 1934, ma sia Ellington che Calloway ritornarono a suonare al club negli anni seguenti.
Il club rappresentò anche il lancio nel mondo dello spettacolo di Lena Horne, che cominciò a sedici anni a cantare nel coro del locale. Louis Armstrong e Ethel Waters si esibirono al Cotton Club, mentre Coleman Hawkins e Don Redman vi suonarono come parte del complesso di Henderson. Anche i ballerini Bill "Bojangles" Robinson e i fratelli Nicholas lavorarono al club. Il locale attirò anche personaggi della cultura popolare bianca di allora. Walter Brooks, produttore dello spettacolo di Broadway Shuffle Along, ne fu il proprietario nominale. Dorothy Fields e Jimmy McHugh, uno dei più importanti cantautori dell'epoca, e Harold Arlen fornirono le canzoni per le riviste, una delle quali, Blackbirds of 1928 contenente le canzoni I Can't Give You Anything but Love e Diga Diga Doo, fu poi prodotta da Lew Leslie per Broadway.
Il club chiuse nel 1936 dopo le sommosse razziali di Harlem dell'anno precedente. Fu riaperto più tardi lo stesso anno a Broadway, nella 48ª Strada, ma chiuse definitivamente nel 1940, schiacciato del costo degli affitti, dal cambiamento nei gusti musicali e da una inchiesta federale per evasioni fiscali effettuate dai proprietari dei locali notturni di Manhattan.
Cotton Club di F. Coppola del 1984
Fleurette Africaine (Duke Ellington)
Accordion Joe (Duke Ellington Orchestra)
Cotton Club Stomp (Duke Ellington)
The house of David Blues (Fletcher Henderson and his Orchestra)
Jumpin' At the Woodside (Duke Ellington)
Creole love call (Duke Ellington)
Underneath the Harlem moon (Fletcher Orchestra canta Katherine Handy)
Minnie the Moocher (Cab Calloway and His Orchestra)
SERGIO SPADA ha scritto sul mensile Suono e collabora con Radio3 da diversi anni (Fuochi, Invenzione a due voci, Storyville, File Urbani. E' stato curatore del programma jazz Salt Peanuts a Radio Città Futura e insegna italiano agli stranieri da oltre venti anni presso la scuola Torre di Babele di Roma, dove si occupa anche di seminari sulla musica e sul cinema italiano.
File Details
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Name..........: Wikiradio 232 - Sergio Spada - Il Cotton Club - 04-12-2012.mp3
Filesize......: 20Mb
Audio Bitrate.: 96Kbps
Audio Freq....: 48KHz
Audio Channels: Stereo
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