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Wolfgang Amadeus Mozart - Requiem K626 - Jordi Savall (Size: 238.93 MB)
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Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) REQUIEM K626 Requiem Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Te decet hymnus, Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem; exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Kyrie Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison. Dies irae Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla, teste David cum Sybilla. Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus. Tuba mirum Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante thronum. Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura. Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit, quidquid latet apparebit, nil inultum remanebit. Quid sum miser tunc dicturus, quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus? Rex tremendae Rex tremendae maiestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis. Recordare Recordare Jesu pie, quod sum causa tuae viae, ne me perdas illa die. Quaerens me sedisti lassus, redemisti crucem passus; tantus labor non sit cassus. Juste judex ultionis, donum fac remissionis ante diem rationis. Ingemisco tamquam reus, culpa rubet vultus meus: supplicanti parce, Deus. Qui Mariam absolvisti, et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae, sed tu, bonus, fac benigne, ne perenni cremer igne. Inter oves locum praesta, et ab haedis me sequestra, statuens in parte dextra. Confutatis Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis. Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis. Lacrimosa Lacrimosa dies illa, qua resurget ex favilla judicandus homo reus. Huic ergo parce, Deus. Pie Jesu Domine, dona eis requiem! Amen! Domine Jesu Domine Jesu Christe! Rex gloriae! Libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni et de profundo lacu! Libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas Tartarus, ne cadant in obscurum: sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam, quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus. Hostias Hostias et preces tibi, Domine, laudis offerimus. Tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus: fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus. Sanctus Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth! Pleni sunt coeli et terra gloria tua. Osanna in excelsis. Benedictus Benedictus, qui venit in nomine Domini. Osanna in excelsis. Agnus Dei Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem sempiternam. Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. ===> JORDI SAVALL <=== Jordi Savall i Bernadet (Igualada, 1 agosto 1941) è un gambista, direttore d'orchestra, violoncellista e filologo musicale spagnolo. ===> Biografia <=== Durante l'infanzia compie i primi studi musicali presso il coro infantile della sua città natale, per poi proseguirli con lo studio del violoncello, fino al conseguimento del diploma, conseguito presso il Conservatorio di Barcellona, il prestigioso Liceu Musical nel (1964). A metà degli anni sessanta, comincia lo studio autodidatta della viola da gamba e della musica antica, esibendosi spesso con l' Ensemble musicale Ars Musicae, iscrivendosi nel 1968 ai corsi di perfezionamento della Schola Cantorum Basiliensis. Nel 1973, subentrò ad August Wenzinger nella direzione dell Ensemble Basiliense, e dallo stesso anno incominciò nella cittadina svizzera la sua attività didattica, tenendovi corsi e master class. ===> Hespèrion XXI Nel 1974 Savall ha fondato assieme alla moglie Montserrat Figueras, a Lorenzo Alpert e a Hopkinson Smith l'Ensemble Hespèrion XX, poi Hespèrion XXI dall'anno 2000, che ha per scopo la riscoperta, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio musicale dell'Europa del Mediterraneo dall'antichità al XVIII secolo. Hesperia era infatti il nome latino di una regione europea comprendente l'Italia, la penisola iberica e la Francia Meridionale. La discografia dell' Ensemble comprende varie incisioni dedicate alla tr{spam link removed}one musicale sefardita, a quella araba,nonché alla riscoperta dei Villancicos del patrimonio melodico e vocale delle Americhe. Più recentemente, l' Hespèrion ha affrontato il repertorio di autori variamente collegati all' area mediterranea, quali Alfonso Ferrabosco, Giovanni Gabrieli, Joan Cabanilles, ma anche settentrionali, quali William Lawes, François Couperin e Johann Schenk. ===> La Capella Reial de Catalunya <=== Nel 1987, Savall e Montserrat Figueras fondano la Capella Reial de Catalunya, ispirandosi al modello delle grandi cappelle reali dei vari regni che componevano la nazione spagnola dal Medioevo e nel Rinascimento. Il repertorio è incentrato principalmente sulla musica antica spagnola dall' epoca mozarabica al Siglo de Oro e ha prodotto una discografia di oltre venticinque CD, che spaziano dalle Cantigas di Alfonso el Sabio ai Cancioneros del Siglo de Oro. Recentemente, per il 500º anniversario della morte di Isabella di Castiglia, l' Ensemble si è cimentato su partiture raccolte in una silloge musicale, ricostruita dallo stesso Savall, con l'intento di ricostruire l'atmosfera delle corti itineranti della fine del Medioevo: nel Cd dedicato alla sovrana, compaiono brani provenienti da vari paesi d' Europa, e che riflettono la complessità delle influenze musicali presenti nella Spagna di mezzo millennio fa, dove si incontravano musicisti fiamminghi, portoghesi, andalusi, sefarditi e italiani. ===> Le Concert des Nations <=== Nel 1989 nasce, per volontà di Jordi Savall, l'ensemble Concert des Nations, che prende il nome dall' opera di François Couperin intitolata, appunto, Les Nations. L' ensemble si avvale della collaborazione di importanti musicisti del panorama europeo, quali Ton Koopman, Andrew Lawrence-King e Fabio Biondi, e si pone come obiettivo di proporre le opere dei grandi musicisti europei secondo un'interpretazione rinnovata, ma seguendo una prospettiva storica rigorosa. L' orchestra ha proposto prime incisioni di musiche scritte per l' orchestra di Luigi XIII, nonché di opere di Marc-Antoine Charpentier, Bach, Vivaldi, e la raccolta completa delle suites di Marin Marais. ===> L'etichetta discografica Alia Vox <=== Dal 1998, il lavoro di ricerca e di esecuzione musicale di Savall e dei suoi collaboratori confluisce nei Cd dell' etichetta Alia Vox, da lui fondata. Il significato latino del nome della casa discografica, letteralmente "voce altra", rimanda alla volontà di Savall di offrire al pubblico un repertorio musicale inusuale, ma ben ancorato alla tr{spam link removed}one musicale del passato. I compact disc si contraddistinguono per un' elevata cura editoriale e per la reperibilità anche in tecnica SACD. ===> Savall e il cinema <=== Nel 1991, Savall dirige e cura la colonna sonora del film di Alain Corneau Tous les matins du monde, raggiungendo un pubblico più vasto di quello che frequenta le sale da concerto. Nel 1997, al musicista catalano viene affidata dalla regista Véra Belmont la direzione musicale del film, con Sophie Marceau,Marquise, basato sulla storia di Marquise Thérèse de Gorla, attrice e ballerina, amante di Molière e di Racine, scomparsa a soli 35 anni in circostanze mai chiarite. ===> Curiosità <=== Jordi Savall è sposato dal 1968 con Montserrat Figueras, soprano catalano e interprete, assieme ad altri collaboratori, di molti Cd editi dall' Alia Vox. La coppia ha due figli: Arianna (1972), arpista, e cantante, e Ferran (1979), tiorbista, liutista e cantante. Insieme, nel 2005, hanno realizzato un album, intitolato Du temps et de l'instant, sorta di autobiografia in musica della famiglia Savall. ===> Curiosità <=== Premi e riconoscimenti * Ufficiale de l’Ordre des Arts et Lettres (1988) * Creu de Sant Jordi (1990) * Musicista dell' anno per Le Monde de la Musique (1992) * Solista dell'anno per Victoires de la Musique (1993) * Médaille d’Or des Beaux Arts (1998) * Membro onorario della Konzerthaus di Vienna (1999) * Dottore Honoris Causa dell' Università Cattolica di Lovanio (2002) * Victoire de la musique per la carriera musicale (2002) * Medaglia d'Oro del Parlament de Catalunya (2003) * Premio d'onore della Deutsche Schallplattenkritik (2003) * UNESCO Artist for Peace insieme a Montserrat Figueras (2008) * Ambasciatore dell'Unione Europea per il dialogo interculturale (2008) Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) Compositore nato a Salisburgo nel 1756, figlio del violinista Leopold e di Anna Maria Pertl, mostra fin da piccolo la sua predisposizione alla musica, così come la sorella Anna. Entrambi esprimono una tale e indiscutibile attitudine per le sette note, da indurre il padre a rinunciare a qualsiasi impegno professionale per dedicarsi a insegnare musica esclusivamente ai figli. A quattro anni suona il violino e il cembalo, ed è ormai assodato che la sua prima composizione risale a qualcosa come solo due anni dopo. Conscio delle doti straordinarie del figlio, il padre porta Wolfang e la sorella, soprannominata Nannerl, in viaggio per l'Europa dove entrambi hanno modo di esibirsi nei salotti ma, soprattutto, di venire a contatto con i fermenti artistici che circolano in Europa. L'infanzia di Mozart è un crescendo di episodi sbalorditivi. Ne è un esempio un aneddoto riportato da Stendhal: "Mozart padre tornava un giorno dalla chiesa in compagnia di un amico; a casa trovò suo figlio impegnato a scrivere musica. "Che stai facendo, figliolo?", gli chiese. "Compongo un concerto per clavicembalo. Ho quasi finito il primo tempo." "Vediamo un po' questo scarabocchio." "No, vi prego; non ho ancora finito". Ciononostante il padre prese il foglio e mostrò al suo amico un groviglio di note che si riuscivano a stento a decifrare a causa delle macchie d'inchiostro. A tutta prima i due amici risero bonariamente di quello sgorbio; ma ben presto, dopo che Mozart padre lo ebbe osservato con un po' di attenzione, i suoi occhi rimasero a lungo fissi sulla carta, e alla fine si riempirono di lacrime d'ammirazione e di gioia. "Guardate, amico mio", disse commosso e sorridente, "come è tutto composto secondo le regole; è un vero peccato che questo brano non si possa eseguire: è troppo difficile e nessuno potrà mai suonarlo". Seguono gli studi a Salisburgo nel corso dei quali Amadeus compone la "Finta semplice", piccolo capolavoro teatrale di una mente che proprio nel teatro partorirà in età adulta le massime espressioni del genere. I viaggi, ad ogni modo, proseguono instancabili, tanto che finiranno per minare la sua già fragile salute. Bisogna infatti considerare, in primo luogo, che i viaggi dell'epoca si svolgevano su umide e pericolanti carrozze, che percorrevano fra l'altro strade dissestate e precarie. Celebri, ad ogni modo, molti dei suoi pellegrinaggi e in particolare le sue "visite" italiane. A Bologna conosce padre Martini, mentre a Milano si avvicina alle composizioni di Sammartini. A Roma, invece, ascolta le polifonie ecclesiastiche, mentre a Napoli prende coscienza dello stile diffuso in Europa. In questo periodo fa allestire con successo "Mitridate, re di Ponto" e "L'Ascanio in Alba". Finita l'esperienza italiana, torna a Salisburgo e precisamente al servizio dell'iroso arcivescovo Colloredo. Quest'ultimo, oltre ad essere sostanzialmente poco interessato alla musica non è affatto ben disposto nei confronti del compositore, tanto che, paradossalmente, lo lascia spesso viaggiare piuttosto che commissionargli nuove opere o approfittare del suo genio per sentirlo suonare. Viaggia dunque verso Parigi insieme alla madre (che muore proprio in quella città), toccando Manheim, Strasburgo e Monaco e scontrandosi per la prima volta con insuccessi professionali e sentimentali. Deluso, torna a Salisburgo. Qui compone la bellissima "Messa dell'Incoronazione K 317" e l'opera "Idomeneo, re di Creta", molto ricca dal punto di vista del linguaggio e delle soluzioni sonore. Sulla spinta del successo ottenuto, si libera dell'opprimente e antipatico arcivescovo Colloredo, dando inizio così ad una carriera di musicista autonomo, aiutato dalla proverbiale "pedata" dell'arcivescovo (uno degli episodi più umilianti della vita del genio salisburghese). Si può dire che è proprio con Mozart che il ruolo del musicista nella società comincia a svincolarsi dal servilismo che l'aveva sempre caratterizzato, anche se questo processo sarà portato al massimo compimento, e definitivamente, da Beethoven. Non bisogna dimenticare, infatti, che all'epoca i compositori o i maestri di cappella, sedevano al tavolo insieme alla servitù ed erano perlopiù considerati dei semplici artigiani piuttosto che artisti nel senso moderno del termine. Anche in questo caso, sarà Beethoven a "riabilitare" con forza la categoria. Grazie alla nuova carriera, insomma, si stabilisce insieme alla neo sposa Costanze a Vienna, città ricca di fermenti ma culturalmente assai conservatrice, anche se attraversata dalle menti più innovatrici, contraddizione che sembra appartenere alla sostanza di questa città. L'ultimo decennio della sua breve esistenza è per Mozart il più fecondo e foriero di immensi capolavori. I contatti con impresari e i pochi agganci con l'aristocrazia (favoriti dal successo dell'opera buffa "Ratto dal serraglio") gli permettono un'esistenza precaria ma dignitosa. Fondamentale è il suo incontro con il librettista Da Ponte che darà vita agli immortali capolavori teatrali conosciuti anche con il nome di "trilogia italiana" (chiamata in questo modo per via dei libretti appunto in lingua italiana), ossia "Le nozze di Figaro", "Don Giovanni" e "Così fan tutte". Successivamente, compone altre due opere per teatro, il "Flauto magico" (in realtà un "Singspiel", ovvero un ibrido fra teatro cantato e recitato), considerato il momento di avvio del teatro tedesco e la "Clemenza di Tito", in realtà un passo indietro stilistico di Mozart per venire incontro ai gusti retrivi del pubblico viennese, ancora legato ai soggetti storico-mitologici e incapace di apprezzare l'abissale scandaglio dei sentimenti erotico-amorosi affrontati nelle opere precedenti. Infine, non si può tralasciare di parlare del contributo mozartiano alla musica strumentale. Nel suo "Una storia della Musica" (Bur), Giordano Montecchi sostiene che "Mozart ha dato il più grande contributo alla storia della musica per i suoi concerti per pianoforte, se non altro perché in sua assenza gli altri generi, come la sinfonia e la musica da camera, sono state ben rappresentate anche da altri compositori con apporti ugualmente determinanti. Sarebbe stato, insomma, sostituito da qualche altro suo contemporaneo; non però nel campo dei concerti pianistici dove Mozart deve essere considerato come "Pigmalione supremo e insostituibile" (pagg. 298-299). Il 5 dicembre del 1791, all'una di notte, si spegne all'età di soli 35 anni una delle più alte espressioni dell'arte (musicale ma non solo) di tutti i tempi. A causa delle avverse disponibilità economiche i suoi resti verranno tumulati in una fossa comune e mai più ritrovati. Le cause della sua morte restano a tutt'oggi un rompicapo difficilmente risolvibile. Di recente Mozart è anche diventato fenomeno di costume, alimentato dal celeb Related Torrents
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