[XviD - Ita Jap Ac3 - sub Ita Eng] Tokyo Godfathers - Satoshi Kon [TNTVillage]

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[XviD - Ita Jap Ac3 - sub Ita Eng] Tokyo Godfathers - Satoshi Kon [TNTVillage] (Size: 1.68 GB)
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Description

Tokyo Godfathers

(Tokyo Godfathers - 東京ゴッドファーザーズ - 2003)

di Satoshi Kon



DVDRip - XviD - Ita Jap AC3 - softsub Ita Eng

maggiori informazioni / more information http://forum.tntvillage.scambioetico.org/tntforum/index.php?showtopic=257971

























Tre senzatetto trovano per caso una bambina la vigilia di Natale, abbandonata in mezzo all'immondizia. Mentre Hana, un travestito impoveritosi dopo aver lasciato il lavoro, vuole tenerla poiché la ritiene un regalo divino, Gin, un alcolizzato datosi al vagabondaggio, e Miyuki, una ragazzina scappata di casa, vorrebbero portare la neonata subito alla polizia. Alla fine convincono Hana a tenerla soltanto per quella notte, ma al risveglio, il giorno dopo, scoprono che questa ha lasciato il loro rifugio di fortuna. Dopo averla ritrovata, insieme tentano di riportare la bambina direttamente ai suoi genitori, seguendo delle tracce che spesso li portano fuori strada. Nel corso della settimana tra la notte di Natale e Capodanno i tre avranno varie avventure, entrando in contatto con la variegata umanità della metropoli di Tokyo sulle tracce del proprio passato e delle rispettive storie personali.

Tokyo Godfathers (東京ゴッドファーザーズ Tōkyō Goddofāzāzu?) is a 2003 anime film by the late Japanese director Satoshi Kon.
Tokyo Godfathers was Kon's third animated movie, which he wrote and directed. Keiko Nobumoto, noted for being the creator of the Wolf's Rain series and a head scriptwriter for Cowboy Bebop, co-wrote the script with Kon.
Tokyo Godfathers received an Excellence Prize at the 2003 Japan Media Arts Festival.
One Christmas Eve, three homeless people — Gin (ギン?), a middle-aged alcoholic, Hana (ハナ?), an okama and former drag queen, and Miyuki (ミユキ?), a runaway girl — discover an abandoned newborn while searching in some trash. Deposited with the unnamed baby is a note asking the finder to take good care of her and a bag containing clues to the parent's identity. The trio sets out to find the baby's parents. The baby is named Kiyoko, "pure child" as she is born on Christmas Eve.
Outside a cemetery, the group encounters a high-ranking yakuza man trapped under his car. The man happens to know the owner of the club Kiyoko's mother used to visit; he is getting married to the man's daughter. At the wedding, the groom tells them that the baby's mother is a formal club member named Sachiko. He gives them Sachiko's address, but the party is interrupted when a maid is revealed to be a Hispanic hit man in disguise, attempting to shoot the bride's father with a Tokarev TT-33, the hit man kidnaps Miyuki and the baby and takes them back to his home. There, Miyuki befriends the hit man's wife and shows her some pictures of her family...












Con Tokyo Godfathers i fraintendimenti sul cinema di Satoshi Kon si moltiplicano. Perché questo film, a sorpresa, riesce ad arrivare nelle sale italiane (pochi giorni, ma ci arriva) e i critici ufficiali sono costretti almeno a gettargli un occhio, foss'anche per scrivere due righe. E due righe ne scrivono. Qualcuno arriva a quattro e c'è chi supera la soglia delle 10, per lo più scrivendo baggianate. La colpa, una volta tanto, non è del tutto loro: Tokyo Godfathers è senza dubbio l'opera più ingannevole di Kon e chi non conoscesse i suoi film precedenti è spesso portato a leggerlo affidandosi alla pura apparenza e alla storia, che - lo si è ormai detto in tutte le salse - richiama alcuni grandi classici della commedia americana.
Ergo: delicata imitazione giapponese (ah, questi giapponesi, sempre a imitare!) della commedia americana di stampo Bill Wilder...

Niente potrebbe essere più lontano dal vero.
Anche seguendo quel tenue file conduttore che ho evidenziato nei due film in precedenza, si comprende che le intenzioni del regista sono ben altre. Qui la parola d'ordine è fingere: i personaggi non soltanto fingono fra di loro, ma fingono anche verso sé stessi. Nessuno è disposto ad accettare la propria personalità finché l'evento filmico non li investe come uno tzunami. Ma l'evento filmico non è il ritrovamento del bambino: è il film stesso! Interpreti e spettatori, insomma, si trovano davanti a un doppio inganno: quello del regista, che prospetta una finta realtà in cui si muovono protagonisti finti (a sé stessi e agli altri) e un film altrettanto finto che altro non fa che richiamare modelli conosciuti alla mente dello spettatore: inganni, mezze verità, svelamenti, agnizioni e così via... Tutto il concentratissimo repertorio della commedia degli equivoci ben conosciuto, ormai a livello cromosomico, da qualsiasi spettatore. Ancora una volta, per Kon la vita, i sentimenti, le emozioni, i pensieri stessi non possono essere espressi fuori da una rappresentazione. La vita vera, in una sorta di paradosso, non è quella che viviamo ma quella che interpretiamo. Accettare fino in fondo il ruolo d'attore in questa interpretazione ci permette, alla fine, di essere davvero noi stessi. Come succede ai tre vagabondi, che seguono la prevedibile trama del racconto. Come succede agli spettatori, che seguono la prevedibile trama del racconto e che sognano il Natale, la bontà, il desiderio di riscatto. E la catarsi che, punturalmente, arriva con il lieto fine. Tutti contenti, quindi? Certo: perché sulle note dell'Inno alla Gioia palazzi e e monumenti si mettono a ballare. La finzione assoluta, insomma, è ancora una volta sottolineata. Questo è un film d'animazione e come tale accade di tutto e tutto si anima. E si vede di tutto. Perché non esiste vita vera fuori dallo schermo. O, meglio, ognuno di noi interpreta un ruolo nella vita vera, esattamente come in un film. Anche se non sa bene quale sia. Mima, l'interprete di Perfect Blue, doveva scendere a patti con il cinema. L'attrice di Millennium Actress lo sceglieva perché era la sua (doppia) vita. I tre vagabondi sono pedine di un inganno che ci riappacifica con la finzione e la rende meno temibile. Ma soltanto Paprika squarcerà il velo tra sogno e realtà, riappacificandoci per sempre con il cinema. E, di conseguenza, con la vita. Come accadrà al detective Kogawa Toshimi... Ma questa è un'altra storia...





Format Video: format 16/9
Durata: 92 min.
Audio: giapponese e italiano - Italian & Japanese
Sottotitoli: italiani e inglesi (soft) - Italian & English subtitles



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2011-07-05 17:49:04 +0200
Information for File: Tokyo Godfathers.avi

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